Lo sceriffo è tornato. Cioni svela 30 anni di retroscena
Nuovo Corriere, 21-01-2011, Silvia Pasquini
Si annoiava a morte. Dopo quaranta anni di politica attiva, in prima fila, è difficile fare lo spettatore. Così, nell’esilio forzato, lo sceriffo di Firenze Graziano Cioni s’è messo a scrivere. Prima appunti, poi ricordi, infine analisi. Politiche, ovviamente. Perché non può rinunciare al dibattito, è contro la sua natura, come contro natura è la resa. È con queste premesse che ha scritto un libro, o meglio un diario di memorie dove ha svelato il dietro le quinte di almeno trent’anni di politic
a fiorentina. Nel libro racconta chi era l’ex sindaco Mario Primicerio, parla della scommessa (persa) del suo partito, racconta di Massimo D’Alema e spiega i retroscena dei 10 anni di Leonardo Domenici, “il sindaco con un carattere davvero articolato”.
Dedica un capitolo alla Gladio Rossa, ammette che all’epoca imparò di nascosto come usare le armi “se fosse stato necessario”. Cioni racconta cosa è accaduto a Firenze e si racconta, senza timori, svelando la difficoltà di una malattia che lo ha costre
tto a scoprire che di amici nel suo partito ne aveva pochi. Ma soprattutto analizza, anche con toni pungenti, il sindaco in carica Matteo Renzi e il renzismo. Il libro, edito da Polistampa, si intitola “Cioni ti Odia”, la frase che i fiorentini hanno letto per anni sui muri della città imbrattate dagli anarchici. Cosa rappresentano per lo sceriffo queste pagine? In una intervista Graziano Cioni svela le anticipazioni su quello che i fiorentini troveranno in libreria nei prossimi giorni, ma racconta anche quello che nel libro non c’è.