Firenze: ex ‘sceriffo’ Cioni, Renzi è il nuovo ma no a toni da Previti
Asca, 20-01-2011, ––
(ASCA) - Firenze, 20 gen – “Matteo Renzi è il nuovo, in tutti i sensi. Ha trovato il modo di farsi sentire a livello nazionale, con la rottamazione, anche se i toni non mi piacciono: usare toni da Previti, che diceva di non fare prigionieri, verso chi ti ha votato o ti ha fatto votare è una cosa che non mi piace”. Lo ha detto Graziano Cioni (Pd), l’ex assessore-sceriffo di Firenze, famoso per ordinanze come quella contro i lavavetri, nel corso della presentazione del suo libro di memorie ‘Cioni ti odia’ (Polistampa), che nel titolo riprende una delle scritte fatte sui muri della città contro l’allora membro della giunta Domenici.
“In prima linea devono stare i giovani che vogliono dare”, ha aggiunto, negando un possibile ritorno alla politica attiva, ma non si deve “buttare nel sudicio” chi ha esperienza e che può comunque stare &
ldquo;in 3° – 4° linea”.
Per quanto riguarda Renzi, “mi piace anche la velocità con cui si muove, che però nasconde anche un po’ di fallimenti” e comunque il sindaco “riesce a dire un po’ tutto e il contrario di tutto”. Però questo “correre di Renzi viene sentito in modo positivo nel Pd e nel centrosinistra perché si sono stufati di perdere”. Tra le cose positive fatte da Renzi, l’aver “rilanciato Firenze sul piano nazionale e internazionale, e ce n’era bisogno” ma “mi viene il magone quando sento dire che con gli sponsor si fa il sociale”.
Renzi viene anche ‘assolto’ per la visita ad Arcore che ha suscitato tante polemiche: “Non vedo lo scandalo – dice Cioni – io avrei chiesto di andare a Palazzo Chigi, ma se non fosse stato possibile sarei andato ad Arcore
e anche sotto un ombrellone a Viareggio per Firenze. Magari avrei chiesto uno slittamento: non due giorni prima della fiducia, così lo ha rafforzato”.
Una stoccata anche per il suo ex sindaco Leonardo Domenici, ora europarlamentare (“Non l’ho più sentito, ma rientra nel suo carattere, su cui nessuno può far nulla, nemmeno lui”) e per l’onorevole fiorentino Michele Ventura (“È stato un po’ una delusione”) oltre che per i vertici del suo partito: “Quando mi sono ammalato e sono stato indagato, ho sentito lontani i dirigenti del mio partito, mentre ho sentito vicina la gente”).
Quanto alla sua vicenda giudiziaria (è indagato con l’ipotesi di reato di corruzione nell’ambito dell’inchiesta su Castello) Cioni assicura che “io non ho nessuna colpa” e voglio “dimostrarlo alla giustizia”.