La trasformazione storico-sociale attraverso i 107 cittadini onorari di Firenze
La Nazione, 24-12-2010, Maurizio Naldini
I primi furono gli eroi delle Cinque Giornate di Milano. Poi vennero i protagonisti del Risorgimento. Quindi gli uomini di lettere e di arte, sino al fascismo,  quando toccò a Ciano e Mussolini. Ma è soprattutto nel dopoguerra , e ancor più negli anni Ottanta, che il consiglio comunale di Firenze ha conferito la cittadinanza a personaggi di altissimo rilievo, impegnati nelle battaglie per i diritti umani, in lotta contro i regimi e le dittature. Troviamo così Walesa e Pertini, Mandela, Dubceck, Gorbaciov, ma anche Acton, Rubinstein, Metha e tantissimi altri.Sono 107 i personaggi che hanno ricevuto la cittadinanza onoraria di Firenze dal 1848 a oggi. Non molti a dire il vero, così
che l’onoreficenza non si può certo dire inflazionata. Ebbene, non esisteva un Albo dei conferimenti, tanto meno delle motivazioni. Non si sapeva bene né a chi erano stati concessa  né perché nè quando. E ci volevano due ricercatori fiorentini,  Luciano Artusi e Roberto Lasciarrea, incoraggiati dal rpesidente delconsigliocomunale Eugenio Giani, perché finalemnte questo capitolo della nostra storia diventasse unapubblicazione. Un volume, edito con grande cura da Polistampa, che è stato presentato ieri nel Salone dei Duecento da Giani e dallo storico Rogari. Il libro è un indispensabile strumento di lavoro per storici e amministratori. Ma nello stes
so tempo lo si può anche leggere criticamente, in modo non celebrativo così da cogliere se e quando il nostro consiglio comunale cedette alle pressioni di un regime, o piuttosto a quelle dell’ideologia dominante.  Si può vedere quanti personaggi del loro tempo, col passare degli anni, hanno perso del tutto il loro smalto. E nello stesso tempo quanti – si pensi a Giuseppe Prezzolini – manncano ingiustamente all’appello. Insomma, anche questo è un modo di fare cultura, perché ci fa conoscere gli errori del passato, i compromessi, ma anche le geniali intuizioni che permisero di estrarre, tra i personaggi della cronaca, quanti erano destinati alla cronaca.