Paolo Mantegazza, il divulgatore di Darwin in riva all’Arno
La Nazione, 30-12-2010, Pier Francesco Listri
Colorati stendardi svettano in città presentando una mostra che ha luogo nel museo fiorentino di antropologia , che durerà per quasi tutto gennaio e che è dedicata ad un personaggio, senza dubbio importante, ma che crediamo, pochi fiorentini conoscano: Paolo Mantegazza. Il nostro, di cui si celebra il primo centenario della morte fu uno scienziato nativo di Monza che nella Firenze capitale e anche dopo svolse un’attività importante quanto intensa. Mantegazza fu un personaggio di forte richiamo: inquieto e impulsivo, bello ed elegante, di eccellente eloquio, fu un rappresentante insigne della cultura scientifica e poi della politica del suo tempo. Professore di patologia all’Università di Pavia si trasferì con la capitale a Firenze nel 1865. Nella nostra citt&ag
rave; ricoprì dopo averla creata, la prima cattedra italiana di antropologia che nacque annessa alla facoltà di lettere e più tardi fu trasferita a quella di scienze naturali. Va tenuto conto che il clima dell’epoca era quello delle nuove teorie evoluzionistiche di Darwin e se Michele Lessona ne fu il protagonista a Torino, Paolo Mantegazza fece altrettanto a Firenze (dove pure quelle teorie avevano fieri avversari in un Tommaseo e in un Lambruschini). L’insonne Mantegazza nel 1869 fondò a Firenze il primo Museo Italiano di Antropologia ed Etnologia. Cattedra e museo avevano sede in via Ricasoli, più tardi in via Gino Capponi e dal 1924 in quella che è ancora la sede attuale cioè in via del Proconsolo 12. Tutt’ora pubblicata Mantegazza da buon posi
tivista desideroso di divulgare quel credo, fondò anche la «Rivista di Antropologia ed Etnologia». Grazie a tutto questo Firenze divenne, dopo Torino una delle maggiori capitali italiane del darwinismo. Ma il buon Mantegazza, di cui oggi si celebra il primo centenario - ancorché crediamo poco partecipato dalla pubblica opinione - fu un conferenziere allora applauditissimo e un gran protagonista dei salotti fiorentini . D’altronde, da scienziato, egli si interessò di molte discipline. Fu un pioniere nel campo dell’igiene, un difensore della vecchiaia al cui proposito scrisse un curioso manuale. Fra i suoi libri che ebbero più seguito , e qualcuno ancora li rilegge, vanno citati ‘Fisiologia dell’amore’ e ‘Fisiologia del matrimonio’.