Marcello Scuffi alla Galleria Pio Fedi
Metropoli, 17-12-2010, Fabrizio Del Bimbo
La mostra-calendario 2011 delle Edizioni Polistampa dedicata al maestro pistoiese
Strenna natalizia di prestigio, quella proposta da Polistampa ai suoi affezionati estimatori: le opere del pittore Marcello Scuffi compongono la XV mostra-calendario che l’editore Pagliai ha allestito negli storici locali della Galleria Pio Fedi, in via dei Serragli 99 a Firenze. La mostra è stata inaugurata sabato 4 dicembre alla presenza di un folto pubblico e dell’assessore all’istruzione del comune di Firenze Rosa Maria Di Giorgi. “La coscienza del tempo fuggito e il dono del silenzio” è il titolo della rassegna da cui sono state scelte dodici opere per l’elegante calendario 2011. I mesi, le settimane, i giorni dell’anno si traducono, grazie all’abilità di Scuffi, in “pagine” pittoriche di notevole impatto emotivo, per l’ann
o che verrà. Circhi fantastici, antichi cortili di campagna, circondati dagli amati colli pistoiesi, nature morte di morandiana o sironiana memoria, treni ormai in disuso popolano i quadri che vanno a scandire ogni mese del 2011. Scuffi li ha realizzati in un arco di tempo trentennale; risale infatti al 1980 la“Marina con Monte Marcello”, dipinta a olio su tela di sacco, simbolo di novembre. Sfogliando il calendario, suggestiva è la “Marina” di gennaio, in cui prevalgono i colori ocra e grigio spento ed una linea invalicabile divide cielo e mare. Il “Circo in fondo al paese – Il tirassegno” decora il mese più breve dell’anno, mentre una “Tavolozza realista” ci accompagna nei giorni primaverili di marzo. Una“Vecchia locomotiva” rossa di ruggine è l’emblema di aprile, mentre cupe e maestose montag
ne sono protagoniste a maggio con le Alpi Apuane e a giugno con la “Montagna di Cézanne”. L’evocativo tendone del circo, tema caro all’artista, ricompare a luglio e settembre. Dedicato a De Chirico è il “Porto canale” di agosto, mentre una “Vecchia tintoria” multicolore domina ottobre. E l’anno va a chiudersi metaforicamente con “vecchi treni in disuso” che con le loro ruote, ora ferme, silenziose e rugginose, abbandonate su binari morti, stanno quasi a simboleggiare il tentativo umano di fermare l’inesorabile scorrere del tempo. Oltre alle 12 opere del calendario, numerosi altri dipinti, sempre caratterizzati dall’armonia geometrica di pieni e di vuoti, di superfici e di volumi, di rette e di cerchi, sono visibili alla Galleria Pio Fedi tutti i giorni fino al 24 dicembre con orario16-19 ed ingresso libero.