Natalia Strozzi
Lifestyle Magazine, 01-09-2010, ––
Natalia «appartiene all’arte», ebbe a dire Gregory Peck, ed era giusto che andasse e partisse per la Russia e diventasse poi quell’eccezionale ballerina che tutti hanno potuto ammirare. A 19 anni però è il momento di una grande scelta, che si è rivelata poi essere conclusiva per questa esperienza nel mondo della danza: «... potevo scegliere se completare gli studi e prendere la maturità rientrando in Italia o continuare con la danza
e debuttare in Giselle. Preferii tornare a Firenze con la sicurezza che sarei tornata in Russia. Mese dopo mese la decisione veniva rimandata e così non sono più tornata. Non c’è stato un vero motivo per cui ho lasciato, il tempo è passato ed ho preso altre strade...».
Allieva di Nureyev nonché prima ballerina del Kirov di San Pietroburgo ha incontrato nella sua luminosissima carriera personaggi famosi (oltre al già citato Gregory P
eck, Alberto Sordi, Andrea Bocelli e molti altri ancora) che l’hanno accompagnata lungo i giovani e intensi anni della permanenza in Russia e le hanno lasciato quei meravigliosi ricordi che poi ha recentemente pubblicato nel suo libro Facile da ricordare in cui si ritrovano le storie del sogno, della gloria e delle difficoltà di quella parte della danza che va oltre l’arte, che è molto dura, richiede grande rispetto ed in tutto e per tutto è impitoyable.