“Fotografia futurista”: i “refoli” di Lucio Trizzino a ottant’anni dal manifesto di Marinetti e Tato
Aise, 27-08-2010, ––
FIRENZE aise - “La fotografia di un paesaggio, quella di una persona o di un gruppo di persone, ottenute con un’armonia, una minuzia di particolari ed una tipicità tali da far dire: ‘Sembra un quadro’, è cosa per noi assolutamente superata”. Così scrivevano Filippo Tommaso Marinetti e Guglielmo Sansoni (che si firmava “Tato futurista”) nel Manifesto della fotografia futurista, datato 16 aprile 1930. Nell’ottavo decennale della redazione di questo documento, che aprì le porte a innumerevoli forme di sperimentazione espressiva, il fo
tografo Lucio Trizzino interpreta per immagini le proposizioni di Marinetti e Tato: i suoi 16 scatti in bianco e nero, uno per ogni punto dello scritto futurista, sono riprodotti, insieme al testo originale del Manifesto, nell’elegante volume “Refoli di fotografia futurista” (pp. 48, euro 14), che uscirà a settembre per i tipi di Polistampa.
L’opera è introdotta dal saggio del poeta e critico Mario Graziano Parri Vita, verità. Illuminazione, che illustra gli aspetti stilistici dell’arte di Trizzino in relazione ai dettami artistici dell’onda fu
turista, e con dovizia di riferimenti cattura i “refoli”, ancora residuali, della grande ventata generata dalle avanguardie nell’ultimo secolo.
Architetto restauratore, Lucio Trizzino ha progettato e spesso anche diretto i restauri dei Templi di Agrigento, del Tempio di Segesta, del Duomo di Monreale, della Villa Romana di Piazza Armerina e di altri edifici monumentali. Autore di numerosi saggi e volumi di archeologia, storia dell’architettura, tecnica del restauro e analisi del territorio storico, si è recentemente affermato anche nella foto artistica. (g.d.l.aise)