Mangi, chi può. Meglio, meno e piano
Teatro Naturale, 24-07-2010, ––
Attraverso l’esame di un’ampia testimonianza, il volume critica l’ideologia di Slow Food, associazione fondata da Carlo Petrini nel 1986. Le idee che da più di vent’anni l’associazione propone in materia di alimentazione, cibo e cultura, sono ormai fin troppo diffuse nell’opinione pubblica e tra le forze politiche italiane. Eppure, il fatto che un movimento come Slow Food ideologicamente antiprogressista, antiscientifico, idola
tra delle società tradizionali, delle piccole comunità stratificate e perenni, dedite a riti e festività atavici, in cui il posto di ognuno è eternamente fisso e immutabile; incurante e ignaro della storia e della realtà dei rapporti di produzione, e quindi incapace di vedere le contraddizioni inestricabili e le autentiche finzioni storiche di questa visione è intessuta - possa essere oggi considerato, in Italia, “di sinis
tra”, è cosa che dovrebbe generare più di qualche preoccupazione in chiunque. Le posizioni di Slow Food possono essere certamente considerate come uno dei sintomi più singolari dell’inarrestabile e gravissimo degrado della cultura, della politica e della discussione pubblica nel nostro paese. Il volume si propone, perciò, come un contributo a un più ampio studio di questo degrado, delle sue cause e dei possibili rimedi.