Il mistero del concerto di Armstrong
La Nazione, 25-07-2010, Giampiero Masieri
«Qui radio Firenze, questa è la voce di Firenze liberata». Le 8 del mattino del 20 settembre 1944. Al microfono anche la voce di una donna, l’annunziatrice Dedi Liucci. «Alle nostre ascoltatrici e ai nostri ascoltatori buongiorno. Oggi è Sant’Eustachio martire». Le trasmissioni duravano al massimo due ore per volta, con lunghi intervalli. Quella sera alle 20 fu trasmesso il messaggio di Adone Zoli a nome del sindaco Gaetano Pieraccini, costretto a casa con un piede fratturato. Alle 21 parlò Carlo Ludovico Ragghianti, presidente del comitato toscano di liberazione nazionale. Non molto tempo dopo cominciarono i programmi di intrattenimento, «Lora di tutti» di Gianni Giannantonio, e «Alla taverna del Giglio», un convegno di letterati, artisti, musicisti organizzato da Silvio Gigli, famosissimo poi con «Botta e risposta», e con la partecipazione dell’orchestra Ferrari, altro punto storico della Rai, e soprattutto di Edoardo Spadaro. Andò così bene quel programma che nel giugno del ’45 fu aperto un locale in via dell&rsquo
;Oriuolo dal titolo «La taverna del Giglio» e da dove, poi, andò in onda la trasmissione. La nascita fortunatissima di «Botta e risposta» è del 16 dicembre ’44, programma di indovinelli diretto da Silvio Gigli, il quale dispensava anche battute di questo tipo: «Venga lei, signore, con quella cravatta color singhiozzo di pesce». Successo enorme. C’era sempre così tanta ressa davanti all’ingresso dell’auditorium di piazza San Pier Maggiore che una volta andarono in frantumi le vetrate dell’ingresso. Forse stiamo per dire una esagerazione, ma «Botta e risposta» bloccava quell’Italia che non aveva molto di più. Di tutto questo e di tanto altro ancora raccontano Fosco d’Amelio e Rosaria Parretti nel libro, con antiche foto, intitolato «Firenze Radio Swing», musica, orchestre e radio dal ’44 al ’52, con un piccolo caso finale di cui accenna anche il sindaco Renzi nel suo saluto. Louis Armstrong tenne un concerto a Firenze? Dove? Mistero pubblico, enigma privato. C’era tanta voglia di musica, vog
lia di ballare. E allora ecco di casa a Firenze il quintetto jazz diretto da Angelo Brigada, la mitica orchestra di Francesco Ferrari con Luciano Tajoi, il Quintetto Millepiedi di Piero Bentivoglio, il Sestetto Gaio di Giuliano Nesi e alcuni altri complessi. In più, l’amato Odoardo Spadaro e i cantanti Tina Allori, Silvano Lalli, Brenda Gioi e il giovanissimo Narciso Parigi. Si ballava nelle varie Case del Popolo, e in tanti circoli: degli Impiegati Civili al Palazzo Panciatichi, dei Commercianti, della Stampa, dei Dipendenti Comunali in via Rinuccini, all’Associazione Marinai in via dei Servi, al Club 22, al famoso Pozzo di Beatrice nei sotterranei del palazzo Spini Ferroni, alla Conchiglia in piazza del Duomo, al Verdeluna e poi sulle piste all’aperto, al campo Assi, a Bellariva, alle Cascine. Voglia di jazz. Gli autori del libro hanno proposto anche il varietà «Il dottor Djembe» con Stefano Bollani e Dave Riondino. L’idea di «Firenze Radio Swing» è di Alessandro di Puccio, batterista, arrangiatore, direttore d’orchestra. Gente da musica.