Don Cuba, quel «prete per tutti» che celebrò i funerali di Pacciani
La Nazione, 11-07-2010, Giovanni Pallanti
La vita del sacerdote in un libroDon Danilo Cubattoli era un prete vero. Don Cuba, come tutti lo chiamavano, aveva un carisma particolare: sembrava dare l’amicizia in esclusiva ad ogni persona che incontrava. Non era vero. Nemmeno nel caso di Fioretta Mazzei e di Ghita Vogel. Ghita Vogel è certamente stata l’amica più vicina, fino alla morte, di questo prete straordinario. Ma come tutti quelli che amano il loro prossimo, per nessuno, don Cuba aveva un amore speciale. Considerava tutti gli esseri umani dei miseri figli di Dio. Per questa ragione non ebbe la minima titubanza a celebrare i funerali di Pietro Pacciani presunto “mostro di Firenze” né di inviare una bellissima lettera di solidarietà a Giulio Andreotti sotto processo per omicidio e associazione mafiosa.I tentativi di inserire la figura di questo sacerdote in una “cappella”
di illustri coetanei è un errore gravissimo. Era un uomo pieno di vita: la sua passione per il ciclismo fu molto evidente quando celebrò i funerali di Gastone Nencini vincitore del Giro d’Italia e del Tour de France. Anche don Cuba era un grande atleta in bicicletta. Se qualcuno può essere paragonato alla generosità e alla spiritualità di don Cuba, l’unico possibile è Gino Bartali. Anche lui intrepido uomo di fede e libero da qualsiasi condizionamento amicale. Anche Gino Bartali, il più grande campione sportivo ed umano del Novecento, ha avuto, come don Cuba, un solo amico: Gesù Cristo. Maurizio Naldini ha scritto un bel libro su “don Cuba” (Sarnus Editore). Un libro da leggere anche se, forse inevitabilmente, essendo un libro di testimonianze, fa rimbalzare la figura di questo prete tra i nomi delle persone che gli e
rano attaccate alla tonaca. Invece, don Cuba, era un prete per tutti, veramente per tutti. Purtroppo Firenze è fatta anche così: ognuno vorrebbe un santo a sua disposizione. Ma non è possibile. Questi giochi durano poco. Quando siamo di fronte a persone che si donano, attraverso il sacerdozio, al mondo intero, è difficile raccontarne con obbiettività la vita. Nel libro di Naldini, le cose più belle sono alcuni pensieri di don Cuba : ”prete: il mezzo per toccare l’altra sponda e far stare a galla sul mare della vita”oppure: “la caritas=cuore della Chiesa, regno di Dio perchè il sangue corra per l’intero corpo”che mi fanno venire in mente due grandi poeti dell’Oltrarno Fiorentino: monsignor Gonnelli priore di San Frediano e monsignor Panerai priore di San Felice in Piazza di cui, don Cuba, era stato curato.