Amore e guerra
Toscana Qui, 01-12-2009, ––
Fra differenza d’età, di cultura, di estrazione sociale, un grande amore va avanti per undici anni, contro tutto e tutti, superando ostacoli, incomprensioni, ostilità di parenti, persino il vincolo di un preesistente matrimonio di lei, fino alle nozze riparatrici fra i due amanti, che però non si traducono nel prevedibile lieto fine. I parenti di lui, infatti, dopo la sua morte, riescono a far “annullare l’annullamento”, per riappropriarsi dei suoi beni, e la vedova declassata a con
cubina si vede condannata a una triste e misera vedovanza.
Non è la trama di una telenovela o di un romanzo d’appendice, ma la sintesi della storia d’amore fra don Giovanni de’ Medici, figlio illegittimo di Cosimo I e della bella Eleonora degli Albizi, uomo d’armi, di lettere e di scienza, e Livia Vernazza, figlia d’un materassaio genovese costretta dai familiari a un matrimonio d’interesse appena tredicenne. Brendan Dooley, brillante italianista dell’University College Cor
k irlandese, l’ha ricostruita attraverso il burrascoso carteggio fra i due amanti, in un volume che si legge tutto d’un fiato come un romanzo, ma non lo è. Amore e guerra nel tardo Rinascimento è infatti storia fondata su documenti di prima mano, che ci mostra come, anche se mail ed sms stanno sostituendo la corrispondenza tradizionale, l’amore e la passione, ma anche l’avidità e il cinismo degli uomini, sono sentimenti rimasti immutati dai tempi del Granducato ai giorni nostri.