Bardelli a Venturi: «Sei un massone» La replica: lo querelo
Il Tirreno, 04-06-2010, ––
Cannonate ad alzo zero contro Palmiro Togliatti, Enrico Berlinguer e, a scendere, contro Vannino Chiti e Gianfranco Venturi, accusato senza mezzi termini di essere un massone. Fuochi d’artificio in quantità, ieri mattina a Firenze, dove Renzo Bardelli ha presentato il suo ultimo libro, “Memorie comuniste”. La polemica più rovente è senz’altro quella con Venturi.  Renzo Bardelli attacca da mesi ormai l’ex presidente della Provincia sul suo blog, accusandolo tra l’altro di essere massone e le stesse accuse le ha ripetute anche ieri. Il tema, del resto, è particolarmente scottante nel Pd, dove è ripresa la discussione sulla compatibilità o meno tra iscrizione al partito e adesione alla massoneria, dopo che un assessore del Comune di Scarlino (Grosseto) è stato fotografato ad una riunione di loggia.  B
ardelli sostiene di sapere da tempo dell’appartenenza di Venturi alla massoneria, almeno dalla metà degli anni ’70. «Sono curioso - ha aggiunto ieri - di vedere cosa dichiarerà lui ora in base alla legge regionale. Conosco dei massoni dichiarati e sono persone perbene: non mi sta bene il principio che in politica si debbano nascondere delle cose».  Già nel dicembre scorso Venturi replicò che si trattava di affermazioni false. Ieri è tornato a smentire: «Non sono mai stato iscritto o aderente a tale organizzazione». Non solo: «Vista l’insistenza con la quale (Bardelli, ndr) torna sull’argomento, non vedo altra strada che agire anche in sede legale a tutela della mia immagine e della verità».  Il problema massoneria, comunque, non è limitato al neo-consigliere regionale,
secondo Bardelli. «Nel Pci - ha detto ieri - era impensabile e inammissibile che qualcuno fosse massone: oggi nel Pd ce ne sono a bizzeffe».  Bardelli del resto non nasconde l’apprezzamento per il “vecchio” Pci e in particolare per l’attuale presidente della repubblica Giorgio Napolitano, preferito ad un Enrico Berlinguer «segretario di un partito incapace di fare i conti con la storia». Fulmini anche su D’Alema e soprattutto su Palmiro Togliatti, il cui nome Bardelli ha proposto di cancellare dalle strade a lui dedicate.  Ma nel suo libro Bardelli (sindaco della città dal 1976 al 1982, iscritto al Pci, poi alla Margherita, poi all’Italia dei valori e oggi battitore libero) se la prende anche con Vannino Chiti, segretario regionale Pci in quel 1990 che vide lo stesso Bardelli escluso dalle candidature alla Regione.