Vichi drammaturgo. «Noi, soli» in scena
La Nazione, 10-03-2010, ––
Due voci. Un uomo e una donna interpretati da un solo attore
Il babbo del Commissario Bordelli, il protagonista della fortunata serie di romanzi polizieschi ambientati nella Firenze degli anni sessanta, va alla conquista del palcoscenico. Domani al teatro Puccini, alle 21, va in scena «Noi, soli» di Marco Vichi, uno spettacolo prodotto dal Cenacolo dei Giovani del Teatro di Cestello. In passato Vichi ha già allestito alcuni lavori teatrali, ma «Noi, soli» segna la sua prima vera e propria opera drammaturgica.
Qual è la caratteristica peculiare di questo suo debutto teatrale?
«‘Noi, soli’ si basa su due monologhi distinti, ma uniti dal comune destino di solitudine dei due protagonisti: Oberto e Maria. Due destini di ordinaria solitudine che non si incontreranno mai, se non di sfuggita sulle scale di casa. Un uomo e una donna, quindi, entrambi però interpretati dall’attor
e Lorenzo Degl’Innocenti».
Chi è Oberto?
«È un uomo, come dire, devastato dalla madre che lo ha reso una persona insicura, non indipendente, che come gesto di liberazione cerca di organizzare una cena con conoscenti. Ma ciò gli creerà non pochi problemi. Il monologo sarà intervvallato dalla voce registrata della madre che poi è quella di Lella Costa».
E Maria che tipo di donna è?
«Maria è una donna inacidita dal trasferimento dalla campagna alla città. In realtà si è inurbata molto male, anche se lei crede di avere tutti i requisiti per essere una cittadina a tutti gli effetti».
Una sfida insolita e audace quella di far recitare a un uomo, il ruolo di Maria...
«Sì, davvero una sfida per Degl’Innocenti chiamato a svolgere due registri interpretativi antitetici, con quello di Maria che non cad
rà nella macchietta, nel grottesco... Ritengo Degl’Innocenti, un grande attore, che per la prima volta mi ha fatto pensare che possa competere con Franco Di Francescantonio, attore e mio grande amico scomparso cinque anni fa».
A firmare la regia di «Noi, soli» è Elisa Taddei, una regista al suo primo impegno a livello professionale, che, sottolinea Vichi, «lavora nelle carceri: l’ho conosciuta a Sollicciano e abbiamo già lavorato due volte in passato; e alcune musiche sono state appositamente composte da Massimo Buffetti». I testi di «Noi, soli» saranno disponibili all’ingresso del Puccini con un libretto pubblicato da Mauro Pagliai Editore.Il biglietto per assistere all’opera prima teatrale di Vichi costa 15 euro (sconto per i soci Coop 12 euro) e si può acquistare in ogni punto del circuito Boxoffice oppure direttamente alla cassa del Teatro Puccini.