‘Il Canto alle Rondini di via Pietrapiana’, viaggio nel ricordo con Grazzini
La Nazione, 30-12-2009, Giampiero Masieri
A Firenze nel 1940 c’erano venticinque cinematografi. Giancarlo Grazzini, cronista nello stesso campo storico, li elenca tutti. C’erano, tra gli altri, il Galileo, il Rex, L’olimpia, il Trionfale, il Regina, il Diana, il Belfiore, l’Azzurri, e naturalmente il Garibaldi, in via Pietrapiana, dove ora c’è la Standa. Cinema molto frequentato tant’è vero che alle «20 il pavimento non si vedeva più, perché interamente coperto di gusci semi di semi e carte varie». I film? ‘La Mummia’ con Boris Karloff, il ‘Il fantasma dell’Opera’ con Lou Chaney, ma anche per fortuna ‘Le avventure di Tom Sawer’ e cartoni animati. Nel libro, intitolato ‘Il Canto delle Rondini di via Pietrapiana’, viaggio nel ricordo con Grazzini (un
Canto alle Rondini che pochi conoscono è lì, nella memoria dei meno giovani) Grazzini parla delle Follie Estive, già Folies Bergere, angolo Lungarno del Tempio, nel quale recitarono Totò, Fabrizzi e si esibirono tante ballerine, dette chantose. C’è posto anche per i complessi jazz, per la famosa orchestra Ferrari di Radio Firenze e per le parole di tante canzoni di allora, a cominciare da «È primavera, svegliatevi bambine».
Con estrema cura e con riferimenti a un passato ancora più lontano dal quale sbuca, , per esempio Massimo D’Azeglio quando era ufficiale di Fanteria e abitava proprio in via Pietra Plana (in antico), Grazzini ripercorre la città tra storia e aneddoti. Racconta dell’anteguerra, della guerra stessa, dell’emergenza e deg
li anni successivi, si sofferma su tanti luoghi e anche su tanti personaggi, da Gino Bartali alla Fiorentina, il tutto con numerose fotografie, comprese quelle della collezione delle figurine. Non potevano naturalmente mancare un riferimento alla prima Rari Nantes, all’Assi Giglio Rosso e anche al piccolo e popolarissimo Circo Gratta. Non a caso, all’ingresso del giardino prossimo al Canto alle Rondini c’è una targa che ricorda il capocomico Evaristo Caroli. Nella sua famiglia, sei figli, tra cui due ragazze bellissime, erano tutti in scena, da una parte all’altra della città. Non poteva mancare un accenno al famoso Biscottificio Gerini e Marinai, in via Piagentina, verso l’Arno. Vendevano anche biscotti rotti del tipo “Marie”. Una ‘chiccheria’ per tanti ragazzi.