Alla riscoperta di Giovanni Lomi
Il Tirreno, 07-10-2009, Maria Teresa Giannoni
Maestri della luce in Toscana, esce il primo volume  Protagonista di questa prima uscita il pittore livornese Giovanni Lomi (1889-1969). «Giovanni Lomi. Le trasparenze del Novecento» si intitola lo studio di Elena Pontiggia, una delle più autorevoli voci della storia dell’arte del Novecento: 126 pagine che raccontano la biografia e il percorso del protagonista e che presentano le sue opere a colori con grande evidenza.«Lomi – dice Elena Pontiggia – è un pittore ancora da riscoprire. Eppure le sue opere avrebbero qualcosa da suggerire a un’epoca come la nostra, malata in ambito artistico di spettacolarità e sensazionalismo». Perché la pittura di Lomi al contrario si sofferma su quello che non è appariscente, non cerca la teatrali
tà. Il suo soggetto più noto sono le marine, ma «non dipinge il mare nei momenti più eccezionali, burrasche, inondazioni, maremoti – dice la Pontiggia – per lui il mare coincide soprattutto con una distesa di colore, con uno stato d’animo che non si esprime a parole, ma si manifesta solo nel raccoglimento».Il volume segue Lomi nei suoi spostamenti, da Livorno a Napoli, Verona, Trieste, in Francia, Spagna. La Pontiggia lo avvicina all’ambiente milanese, con la lezione del chiarismo così diffuso a partire dalla metà degli anni Trenta. Fino a sottolineare come nell’ultimo quadro (1969), rimasto incompiuto protagonista è ancora un “Meriggio all’Ardenza”. I due curatori della collana realizzata con Il Tirreno – Da
rio Matteoni e Francesca Cagianelli – ricordano l’importante contributo nel documentare la produzione dei vari artisti, offerto dalle gallerie d’arte che trattano i pittori toscani.Nel caso di Lomi oltre al contributo del nipote Massimo Lomi, sono stati preziosi quelli della galleria San Barnaba di Francesco Gatto (Milano-Livorno), la galleria Corsini di Castiglioncello, Bottega d’Arte di Montecatini-Forte dei Marmi, Rotini Art Gallery di Livorno, Studio d’Arte dell’Ottocento di Giovanna Bacci di Capaci a Livorno. Il volume riesce così a dare una visione esauriente della produzione di Lomi presentando al lettore anche importanti inediti, come “I quattro Mori di Livorno” realizzato tra il 1925 e il 1930 o “Scogliera livornese. Tramonto” del 1926.