Ricercare Luigi Dallapiccola
Metropoli, 04-11-2005, Dante Bigagli
È riuscito nel delicato compito di mettere d’accordo innovazione e tradizione musicale, introducendo in Italia il sistema dodecafonico – del quale resta il codificatore italiano – e recuperando i massimi valori della tradizione italiana, dalla melodia al teatro musicale. Luigi Dallapiccola, istriano ma fiorentino d’adozione, è considerato tra i più grandi compositori del Novecento, guida di una generazione che va da Luigi Nono a Luciano Berio, e nel trentennale della scomparsa la sua opera viene celebrata dalla mostra Ricercare. Parole, musica e immagini dalla vita e dall’opera di Luigi Dallapiccola curata da Mila De Santis e ospitata nella Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti (da oggi al 21 dicembre, ingresso 5 euro, catalogo Pagliai-Polistampa).
A riannondare i fili di un’esperienza composita e s
faccettata concorrono circa 250 testimonianze fra partiture autografe e a stampa, lettere e fotografie, ma anche dipinti, manifesti e bozzetti di scena originali delle prime e delle riprese dei suoi lavori teatrali, generosamente prestati dall’archivio del Gabinetto Viesseux, dalla Biblioteca Nazionale, dal teatro del Maggio, dell’Associazione Fernando Farulli e da collezionisti privati. L’esposizione ripercorre tutta la vita di Dallapiccola, dall’infanzia a Pisino in Serbia fino alle frequentazioni e agli studi fiorentini al conservatorio Cerubini, dall’esordio al successo internazionale. E così troviamo la pianta di Pisino ad acquerello che il compositore teneva appesa nello studio fiorentino a ricordo del suo paese d’origine. Ci sono i libretti delle opere che il giovane Luigi seguiva a Graz, dove la famig
lia era stata: più di ottanta rappresentazioni in venti mesi a formare le basi di una solida cultura musicale e operistica. Poi la scelta di Firenze come sede degli studi e come residenza definitiva. Qui Dallapiccola entra in contatto con Ugo Ojetti che gli apre le porte del mondo culturale della città, da casorati a Sinigaglia a Bonsanti a Baccio Maria Bacci, del quale è esposto un bel Ritratto di Luigi Dallapiccola del 1930. Il percorso dodecafonico del compositore è illustrato da un ricco apparato iconografico (partiture, bozzetti, programmi e fotografie) dedicato all’opera teatrale Volo di notte, alla sacra rappresentazione Jobe all’Ulisse. Altre sezioni della mostra percorrono le tappe della carriera internazionale e episodi del rapporto epistolare con Webern e Schönberg, creatori del sistemi dodecafonico.