Caso Moro: lettere inedite, Craxi chiese dimissioni Pecchioli da Copaco
Adnkronos, 08-05-2009, ––
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(Adnkronos) - Il 31° anniversario della morte di Aldo Moro (9 maggio 1978) coincide con la pubblicazione, da parte dell’editore Mauro Pagliai di Firenze, della collana “Radici del presentè’ diretta dal professor Salvatore Sechi e inaugurata dal volume a piu’ voci “Le vene aperte del delitto Moro”. Vi collaborano l’ex deputato Franco Mazzola, sottosegretario (con delega sui servizi segreti) alla presidenza del Consiglio dei governi Craxi e Cossiga, il magistrato Luigi Carli (che
indago’ e fece condannare la colonna genovese delle Brigate rosse), due studiosi delle Brigate Rosse, Marco Clementi e Vladimiro Satta, un esperto di storia dell’Europa orientale come Fernando Orlandi, uno storico della sinistra rivoluzionaria italiana e del delitto Moro come il docente universitario professor Richard Drake, due esperti di terrorismo come Gabriele Paradisi e Roberto Bartali.
Secondo il professor Sechi, autore anch’egli di un contributo e curatore della pubblicazione, "non sappiamo ancora se chi ha scr
itto i primi due messaggi delle Br fu un comunista sovietico. Nessun approfondimento è stato effettuato della commissione parlamentare d’inchiesta". In questo volume viene discussa, con opinioni diverse ma ampiamente documentate, una vecchia ipotesi, cioè che le Br (e i comunisti italiani prima di loro) avessero seguito dei corsi di addestramento alla guerriglia e al sabotaggio nei campi militari della Cecoslovacchia. “Ignoriamo anche quale fu l’effettivo ruolo del Pci in questa vicenda”, afferma Sechi.