Altro “maledetto toscano” da riscoprire: Gian Burrasca
Il Domenicale, 23-05-2009, Fabio Canessa
Terzo “maledetto toscano” del nostro Novecento da riscoprire è il fiorentino Luigi Bertelli (1860-1920), meglio conosciuto con lo pseudonimo di Vamba. Il suo Giornalino di Gian Burrasca ebbe un ritorno di fiamma nei primi anni Sessanta, grazie a una fortunata trasposizione televisiva con Rita Pavone, indimenticata dagli ultraquarantenni di oggi. Il diario avvincente e spassoso del bambino birichino Giannino Stoppani è da sempre un classico della letteratura, che ha divertito molte generazioni di raga
zzi. Fa piacere ritrovarlo oggi, ristampato in una bella edizione cartonata e impreziosita dai disegni di Giuliano Cenci (il papà di “Carosello” e del cinema d’animazione italiano), perfettamente in sintonia con lo spirito del testo. Fa piacere soprattutto riscoprire l’intatta freschezza di una prosa agile e modernissima, che non mostra un filo di polvere, ma solo il fascino della patina della migliore tradizione toscana, quella che discende da Pinocchio di Collodi e serba intatto il cuore del p
iacere di raccontare fiabe da cartoon poetico. Un libro scritto un secolo fa per “bandire la noia” dei bambini dell’epoca, ma che garantisce un gran divertimento, una scoperta sorprendente vivace e spiritosa, anche per i bambini di oggi che lo leggeranno. Agli addetti ai lavori letterari è riservata invece la dettagliata postfazione di Piero Pacini, che ricostruisce la travagliata storia del testo, fra strategie da manoscritto ritrovato, accuse di plagio, giochi di pseudonimi e influenze straniere.