Galileo e la polemica anticopernicana
Orione, 01-06-2009, Piero Stroppa
In seguito all’enorme successo del Siderius Nuncius (1610), Galileo lascia Padova e la Repubblica Veneta, rientrando a Firenze come Filosofo e Matematico del Granduca di Toscana. Apparentemente, egli è in patria uno degli uomini più apprezzati, e a Firenze gli vengono tributati onori e privilegi. Nella realtà quell’ingegnoso matematico fiorentino (sic)  è anche molto odiato:in certi strati del clero e della nobiltà cittadina, si nascondono alcuni dei suoi più acerrimi nemici. Nei pochi anni che seguono il 1610, matura il “caso Galileo
” un gruppo di ecclesiastici e filosofi fiorentini si oppone alle teorie del movimento della Terra e attacca su più fronti il grande scienziato, finché si arriva alla denuncia di Galileo al Tribunale dell’Inquisizione per il sostegno alla teoria copernicana (1615) e la condanna del copernicanesimo da parte di Papa Paolo V (1616). Molte vicende di questo periodo sono note, ma questo lavoro di Guerrini rende pubblica per la prima volta la scoperta di alcune prediche finora non conosciute, tenute in quegli anni nelle chiese fiorentine contro il copernicanesimo di Galileo. E c
he hanno contribuito notevolmente agli sviluppi successivi della vicenda. Un lavoro puntuale e documentario, basato su ricerche effettuate nelle biblioteche e negli archivi fiorentini, che ancora riservano sorprese e curiosità da svelare. L’autore: dottore di ricerca in Storia della Scienza all’Università di Firenze e già autore di decine di monografie e di articoli, Luigi Guerrini ha concepito nell’Anno galileiano questa pubblicazione, non solo come un contributo scientifico originale, ma anche come istruttiva e agile lettura destinata al grande pubblico.