Per amore o per finta
La Nazione, 06-03-2009, Marisa Cecchetti
Suo padre ha ruoli secondari in una compagnia teatrale e il suo nome Other, Altro, è un augurio di un percorso di vita diverso. Other invece è negato per il teatro, ma un regista cerca qualcuno che esca dagli schemi e Other, con la assoluta immobilità del volto, diventa il commissario Quapur, una celebrità che fa impennare l’audience e il conto in banca. Realizzato affettivamente come marito e padre, per molti anni vive una storia parallel
a con Mary Effy, sedicente titolare di una linea di profumi, imprevedibile e senza radici. È l’irrazionale di Other. “Per amore o per finta” di Giuliano Parenti, è un romanzo che trascina e diverte, in cui l’autore osserva il palcoscenico della vita, con una vena di umorismo e ironia. La fiction – che dunque non è altro, simbolicamente, che la vita – si intreccia, anticipa, coincide con la realtà ste
ssa. Il rapporto finzione-realtà, nel loro scambiarsi e sostituirsi e identificarsi, fissa il dramma dell’uomo moderno, che ha perso riferimenti saldi e concreti, che è proiettato nel virtuale e riconosce sempre con maggiore difficoltà i confini tra quello e la realtà. Parenti tratta questa condizione umana con rispetto e comprensione profonda, anche se sembra giocare con i suoi personaggi, quasi invitasse a non prendersi troppo sul serio.