Nella resurrezione con il figlio di Rodolfo Doni
Avvenire, 20-12-2008, Claudio Toscani
Lorenzo Doni, ventidue anni, in viaggio conn altri amici di una comunità francescana da Firenze a Taizé, perde la vita, in un incidente stradale alle sette del mattino del 15 luglio 1990. Rodolfo Doni, suo padre, uno dei migliori scrittori italiani contemporanei, da quel giorno si interroga sul perché di quella morte (e sono quattro i suoi libri dedicati a questo evento: da Memoria per un figlio, 1991 a Colloquio con Lorenzo, 1992; da Dialogo sull’aldilà, 1997 al libro odierno). Una volta, Rodolfo Doni scrisse di aver ‘ritrovato’ il suo Lorenzo nel sacramento dell’Eucaristia; oggi sa di essere per sempre con lui nella Resurrezione. Sembrerebbero conclusioni diverse e invece si tratta di una finale convergenza di pensiero: non è un Corpo Risorto quello del Cristo eucaristico? «...con te, che sei già oltre, tento di capire com’è divenuta ora la tua vita...», sono le prime parole di questo libro, e la potente introduzione del filosofo Michele C
iliberto le rioffre al lettore, su versante critico-teologico, quando dice, di Doni, che «...ha scelto, con coraggio, di porsi in quel punto di confine che, oltre la vita e oltre la morte, unifica, e affratella, i vivi e i morti». Il ricordo è un grido intacitato, è una mai più rimarginabile ferita della mente, dello spirito, della carne anche. Ma qui collabora a tentare di costruire un ordine, un’armonia, là dove c’è la frattura del dolore e della morte. Se è solo grazie alla speranza fornita dalla fede che padre e figlio possono ‘comunicare’, il libro si fa allora ripasso di un comune fondamento della vita cristiana, meglio, viene a confermare l’assoluta cattolicità di entrambi, attraverso quell’ideale passaggio oltre la barriera della morte che l’approdo del figlio nella luce di Dio garantisce al percorso di amore e di ricerca spirituale del padre. È ancora vita insieme e al tempo stesso metafisica corrispondenza, fuoco
in un fuoco sempre acceso, sullo sfondo dell’eterno perché del dolore innocente. Sono pagine di docenza religiosa, di lezioni morali, di esiti di studi biblici; sono catene di eventi, collane di citazioni, raccolta di riflessioni tra filosofia e teologia, letteratura e arte. «...non posso altro che questa piccola cronaca – dice l’autore – dove almeno vorrei che il silenzio del Dio parlante, agisse e sentisse». Ma non di piccola cronaca si parla quando, attraverso tre grandi blocchi narrativi, Doni riepiloga per sommi capi la storia grande di parte del secolo scorso, sia pure in coincidenza con il diario minimo della sua storia personale. Perché anche la privata vicenda del suo dramma è grande, sorpassa la misura dell’abituale procedere della vita e viene a collocarsi all’ombra della Provvidenza: quella che ci darà un giorno tutte le spiegazioni «...di questa macchina mondiale che spesso premia la malvagità e punisce l’innocenza».