Coluccio Salutati e Firenze. Ideologia e formazione dello Stato
Archivio Storico Italiano, 11-06-2009, Giuliano Pinto
Si tratta del catalogo, in grande formato e ricco di illustrazioni, che accompagna la mostra tenuta all’Archivio di Stato di Firenze in occasione dell’anniversario della morte del grande cancelliere fiorentino. I documenti esposti nella mostra, e trascritti e commentati nel volume, ripercorrono alcune tappe fondamentali della vita e dell’attività di cancelliere (1375-1406) di Coluccio Salutati, partendo dal luogo di origine della famiglia, il piccolo castello di Stignano in Valdinievole; una valle alla quale egli rimase sempre legato xse è vero che non esitò a investire lì in case e terreni parte dei proventi derivati dalla sua attività di notaio e di cancelliere. Le sezioni della mostra, e le singole parti del volume – curate da Vanna Arrighi, Paola Benigni, Ilaria Marcelli, Raffaella Maria Zaccaria, Franek Sznura, Laura De Angelis, Lorenzo Tanzini, Andrea Barlucchi, Paolo Viti e Nicoletta Baldini – alternano l’illustrazione dei momenti salienti d
ella storia fiorentina a cavallo fra XIV e XV secolo (l’assetto politico-amministrativo del Comune; i protagonisti della lotta politica; la guerra degli Otto Santi; i Ciompi; la formazione dello Stato regionale; la guerra con i Visconti, ecc.) ad altri aspetti più direttamente legati alla figura e all’opera del Salutati (la cancelleria fiorentina al tempo di Coluccio; il Salutati cancelliere delle Tratte; la «Fiorentina Libertas» e l’ideologia antitirannica). Infine la sezione “Coluccio Salutati dalla Valdinievole a Firenze. Per un itinerario artistico”, curata da Nicoletta Baldini, presenta e illustra un ampio e ricco materiale iconografico. Il volume ha l’ambizione di essere qualcosa di diverso e di più importante rispetto alla semplice funzione di catalogo della mostra. A prescindere dalla puntuale e interessante Introduzione dei due curatori (pp. XIII-XXII), alcuni aspetti meritano di essere sottolineati. In primo luogo è apprezzabile l’att
enzione con cui si individuano e si presentano i nodi della storia fiorentina all’interno di un arco cronologico che vide il regime politico fiorentino abbandonare la secolare tradizione legata alla rappresentanza delle Arti a vantaggio di governi oligarchici legati a famiglie o a gruppi di famiglie, se non a singole personalità, mentre nel contempo venivano superati largamente gli stretti ambiti della città-stato comunale con l’inserimento nel dominio fiorentino di città come Arezzo, Pistoia e Pisa con i rispettivi territori. Nel contempo matura in quei decenni una nuova ideologia politica, una sorta di nuova identità del regime fiorentino, costruita e plasmata soprattutto grazie agli scritti ufficiali, e non, di Coluccio Salutati. Ancora, l’aggancio continuo alla documentazione archivistica – il filo rosso che percorre le varie sezioni – ricorda la straordinaria ricchezza delle fonti inedite a nostra disposizione e suggerisce ulteriori percorsi di ricerca.