Il segretario ebreo di papa Ireneo
Il blog di Luigi Accattoli, 15-12-2008, Luigi Accàttoli
“Il papa è una brava persona. Veramente. Ma c’è un sacco di gente insopportabile. Sono tutti bloccati in Vaticano. Non sono naturali. Come inamidati. Vivendo in questo ambiente ho cominciato a chiedermi se tutti, cardinali, vescovi, monsignori, insomma tutti, non abbiano bisogno di una famiglia e di sane preoccupazioni quotidiane da affrontare con affetti semplici e forti”: lo dice a pagina 287 il pro
tagonista del romanzo autobiografico Il rigogolo del Vaticano (Edizioni Polistampa) del giornalista Bruno Bartoloni. Libro di felicità linguistica e di felice manipolazione del mondo vaticano da parte di un vaticanista di lunghissimo corso che quel mondo lo conosce da vicino e lo guarda da lontano. Un interminabile conclave elegge un papa nero che sceglie di chiamarsi Ireneo, si prende un segretario ebreo, fa cardinale una su
ora, indice un concilio per grandi riforme e si dimette. Questi sono i commenti  dei cardinali in concistoro al momento della “rinuncia” al pontificato: “Ma che dice, Santo Padre! – O Dio mio, ci mancava anche questa! – Ho sentito bene? – Ma porcaccia miseria! – Shit! – Oh putain! – Uee, ma chiss’è pazz! – Verdad, està loco, està loco!”