Beatrice Brugelli
Nuvole parlanti, 20-11-2008, ––
Una fontana non può far due fiumi; e se li fa, non li può far correnti. Una candela non può far due lumi; e se li fa, non li può far lucenti.Una campana non può far due suoni, e se li fa non li può far sonori. Una ragazza che ha due amatori, tutti e due non li può far contenti. E li può far contenti sei vuole: uno di fatti, l’altro di parole. E li può far contenti, se volesse:uno di fatti, e l’altro di promesse.
Oggi parliamo di una poetessa molto particolare. Lo facciamo presentando un libro scritto da un amico giornalista e scrittore: Paolo Ciampi, che si intitola “Beatrice&rdquo
;, uscito per Sarnus. La prima immagine del post ritrae proprio, la poetessa-pastora della montagna pistoiese, Beatrice Bugelli Bernardi, vissuta nell’800, analfabeta, e vero e proprio caso letterario dell’epoca, per le sue improvvisazioni in ottava rima. L’immagine è un’illustrazione realizzata da Francesca Alexander, artista italo-americana, contemporanea della poetessa e sua grande estimatrice. La Alexander raccolse in un libro - Roadside songs of Tuscany - canti di contadini, pastori, carbonai, molti cantati da Beatrice, e riportati sia nella versione originaria, sia con traduzione in inglese. Il libro fu pubblicato per iniziativa
di J. Ruskin in Gran Bretagna e negli Stati Uniti nel 1885. La bravura della poetessa-pastora suscitò l’interesse di poeti e letterati del suo tempo fra cui Niccolò Tommaseo che per primo la celebrò sulla rivista “Nuova Antologia”. Nel libro di Ciampi, la vita della poetessa della montagna pistoiese, viene narrata in prima persona dalla poetessa stessa. Ciampi con un espediente letterario immagina Beatrice ormai ottuagenaria che ripercorre le tappe salienti della sua vita, narrandole al poeta e amico Renato Fucini. A Beatrice Bugelli Bernardi il comune pistoiese di Cutigliano ha recentemente intitolato dedicato un parco a tema.