Angelino di Angelo Ponsi
, 09-10-2008, Giuliano Parenti
Questo lungo racconto della disperazione mi pare, fra i libri ambientati sulla costa tirrenica, quello che meglio interpreta quell’anima un po’ anarchica spesso presente in alcuni vivaci personaggi versiliani. Ma, come accade in altri casi, anche in questo si tratta di un’anarchia tene
ra e dolce. Angelino non mette bombe da nessuna parte, lascia la violenza ad altri e soffre per non saper vivere in questo mondo che mira a espandersi sempre più, a fare denaro senza rendersi conto dei tremendi corto circuiti che questa corsa che non ha fine può provocare.Quindi mentre que
lli che lo circondano guardano al futuro lui guarda al passato. La scrittura è buona e in qualche passaggio ottima.
Forse un editor più scrupoloso avrebbe tagliato alcuni troppo lunghi interventi di Alighiero che mi pare appesantiscano si il lavoro che le intenzioni dell’autore.