Tre libri di memoria
Guida ai libri, 01-08-2008, Giuseppe Napolitano
Gabriella Sobrino è stata per quarant’anni la segretaria del Premio Viareggio, prima con Alberta Antonielli moglie del fondatore Leonida Rèpaci, poi da sola: ha visto tutto e ricorda tutto. Queste sue Storie del Premio Viareggio (il libro è pubblicato da Mauro Pagliai Editore p.398) hanno dunque il sapore vero del racconto, più che il tono evocativo dell’analisi storica. Con la paziente collaborazione di Francesca Romana De Angelis, riannodando i fili della memoria e scorrendo l’album delle immagini della vita, Gabriella Sobrino ha ricostruito gli eventi dei quali per tanto temp
o è stata testimone e protagonista (la scelta dei libri a concorso, le riunioni di giuria, gli incontri con la stampa, le serate della premiazione), ma ha pure condito la narrazione con le impressioni personali e quelle dei mille partecipanti a quegli stessi eventi.Storie del premio di Viareggio giustifica quindi il suo titolo proprio nello svilupparsi a macchia, a cerchi concentrici intorno alla grande storia che è quella del premio, sì, ma insieme è la storia della letteratura italiana di mezzo Novecento. Dominano a lungo la scena i nomi di Rèpaci e Sapegno, Villari e Graboli (i presiden
ti della giuria), e poi – citando non a caso – Montale e Ungaretti (oggi si direbbe gossip, ma le allusioni alle schermaglie intellettuali fra i due sono esemplari di uno stile, quello della Sobrino, sempre attento a non scivolare nel pettegolezzo, quanto invece a rendere viva l’atmosfera di un’epoca in cui anche le minuzie dei grandi erano cultura).
Poiché vuol essere un libro di storia e memoria, il volume si correda di schede su giuria e vincitori di ogni edizione del premio e di una sezione di testimonianze di alcuni dei tantissimi che al “Viareggio” hanno partecipato.