Il liberale Gobetti, il socialista Blum e la comune matrice illuministica
Artèpress, 20-08-2008, ––
Firenze - La felice contingenza delle celebrazioni dell’80° anniversario della morte a Parigi di Piero Gobetti e del 70° anniversario della nascita del governo di Fronte popolare di Léon Blum, ha suggerito un’irripetibile occasione per riflettere sui valori della democrazia e del liberalismo. Dalla giornata di studio tenutasi il 16 marzo 2007 a Firenze presso la Fondazione Spadolini Nuova Antologia scaturisce così la pubblicazione Piero Gobetti e Léon Blum: un liberale e un socialista nella storia del Novecento (ed. Polistampa, pp. 88, euro 12) che raccoglie gli interventi - riveduti e ampliati - di Paolo Bagnoli, Mariaisabella Colli, Pietro Polito e Antonio Zanfarino.Se per il giovane torinese Piero Gobetti l’espressione "Mon langage n’etait pas celui d’un esclavage" (il mio linguaggio non sarà mai quello di uno schiavo) era la sintesi intellettuale della coerenza di pensiero ed azione, la frase "l’homme libre est celui qui n’a pas peur d’aller jusqu’ au bout de sa pensée" (l’uomo libero è colui che non ha paura di portare a compimento il suo pensiero) esprime la dedizione totale del socialista francese Léon Blum al perseguimento, nella democrazia, dell’ideale socialista, al conseguimento della sua storica idea di uguaglianza, mai a danno della libertà e mai in contrapposizione dogmatica con il liberalismo. Matrice comune ai due pensieri politici è l’illuminismo, dal quale discendono sia il liberalismo sia il socialismo. La scelta dell’illuminismo come idea-guida per i vari saggi, ha consentito, nello sviluppo della razionalità del pensiero politico di Gobetti, di affrontare, in una forma finora inedita, il difficile rapporto tra storia e matematica, tra la logica del pensiero scientifico e quella della storia. È su queste basi che la Fondazione Spadolini Nuova antologia, in stretta collaborazione con due prestigiose isti
tuzioni culturali, quali il Cercle Léon Blum e il centro Studi Piero Gobetti, ha dato vita alla giornata fiorentina e alla pubblicazione degli interventi. Non è consueto accostare due grandi, ma distinte personalità come Gobetti e Blum, considerato anche che nella sua breve vita il giovane Piero non ebbe mai l’opportunità di incontrare il socialista francese, ma nonostante ciò scrisse più volte sulla «Rivoluzione Liberale» di lui e del socialismo francese. Proprio questo nucleo di scritti tratti dalla rivista torinese propone una precisa ipotesi interpretativa: mentre Gobetti formulò i principi politici della rivoluzione liberale, Blum con il "Fronte popolare" del 1936, nel suo socialismo democratico, li applicò in Francia. (I.G.)
*******Cosimo Ceccuti è nato a Firenze il 9 giugno 1944. Si è laureato in Scienze politiche e sociali presso la “Cesare Alfieri” di Firenze nel giugno 1969, ottenendo il riconoscimento della medaglia d’oro quale miglior laureato di quella facoltà. La tesi di laurea, discussa in Storia contemporanea con Giovanni Spadolini aveva per tema: “Il Concilio ecumenico Vaticano I nella stampa italiana”. La tesi (premiata col voto di 110 e lode e augurio di stampa) fu subito pubblicata in volume, nel centesimo anniversario della breccia di porta Pia (Roma, 1970). Ceccuti ha poi intrapreso l’attività universitaria di insegnamento, studi e ricerche alla stessa facoltà fiorentina di Scienze Politiche dalla quale non si è mai trasferito, dal 1969 ad oggi, ed è membro del Dipartimento di studi dello Stato. Dal 1980 ha la cattedra di Storia del Risorgimento che copre tuttora, insieme all’incarico di Storia del giornalismo. Ma nell’arco di questi anni ha ricoperto numerosi altri insegnamenti nell’indirizzo storico.Numerose le sue opere scientifiche, ha collaborato e collabora inoltre ad autorevoli riviste
storiche quali «Storia contemporanea», «Rassegna storica del Risorgimento», «Rassegna storica toscana» ed altre. Da trent’anni collabora alla pagina culturale de «La Nazione» e del «Resto del Carlino». Ha pubblicato fra l’altro: Il Concilio Vaticano I nella stampa italiana (1970), Un editore del Risorgimento: Felice le Monnier (1974), Il Risorgimento italiano (1977), Immagini nelle parole: Ugo Ojetti (1978), Un quotidiano ieri e oggi (1978), Carteggio D’Annunzio-Ojetti (1979), Piero Fossi la lotta per la libertà (1980), Mussolini nel giudizio dei primi antifascisti (1921-1925) (1983), La casa editrice Le Monnier dal Risorgimento alla Repubblica (1837-1987) (1987). Ha collaborato ai volumi Il Senato italiano nelle tre capitali (1988), e I Presidenti del Senato (1989).
Nel 1992 ha pubblicato la biografia di Giovanni Spadolini. Ha curato l’introduzione ai discorsi parlamentari di Ferruccio Parri ((1990), Giovanni Conti (1991), Pasquale Villari (1992) e di Giuseppe Paratore (1994), editi dal Servizio Studi del Senato della Repubblica, e di Giovanni Spadolini (2003). Nel 1996 è uscita la sua biografia dedicata a Girolamo Savonarola. Nel volume Storia della civiltà toscana. L’Ottocento, a cura di L. Lotti, Firenze, 1999, ha pubblicato il saggio Dalla Restaurazione alla fine del Granducato. Ha inoltre curato l’edizione di importanti opere postume di Giovanni Spadolini, tra le quali i quattro volumi della Bibliografia degli scritti di Giovanni Spadolini.
Per volontà testamentaria di Spadolini, Ceccuti è coordinatore culturale e attualmente presidente della Fondazione Spadolini -Nuova Antologia, direttore della rivista «Nuova Antologia» diretta dallo stesso Spadolini per quarant’anni. Il 12 dicembre 1986, motu proprio, il Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, lo ha insignito, per meriti culturali, del titolo di Commendatore della Repubblica.