Talani, i quadri col sapore del mare
Metropoli, 17-04-2008, Graziella Cirri
L’autore dell’affresco alla Stazione a palazzo Vecchio: 55 opere in mostraUn soffio di vento scompiglia i capelli di tutti i soggetti ritratti, le raffiche sono talmente forti che il mare si increspa, gli aquiloni volano e tutto sembra instabile, tranne le ante delle finestre. Questa è l’impressione che danno le opere di giampaolo Talani, esposte presso Palazzo Vecchio fino al 27 aprile dalle 10.30 alle 18.30, con ingresso gratuito. L’allestimento, curato da Paolo Nocentini e Giacomo Violi Pini, è suggestivo, quanto mai economico: sono tutti materiali di recupero assolutamente ecologici: una cornice architettonica (forse quello che rimane di un portale di un antico palazzo) come elegante ingresso, ante di finestre come insolite cornici e cassette di spoglio truciolato come funzionali paralumi. Il tutto coreograficamente raccolto nella medievale sala d’arme. La mostra si intitola “rosa dei venti”, e come anticipato, nessun altra frase potrebbe meglio riassumere il tratto distintivo – stilistico e tecnico – delle opere dell’artista. La materia pittorica è stesa a grandi e granulose campiture, i volti sono indefiniti e at
toniti. I soggetti si ripetono con varianti cromatiche e compositive. Il mare, mosso dal vento, è il tema privilegiato dell’artista, quale omaggio alla sua città natale: Livorno. L’artista, nato e cresciuto nella culla dei macchiaioli, come i suoi predecessori, ben presto si è trasferito a Firenze per studiare, prima al liceo artistico e poi all’Accademia di Belle arti. Una delle prime committenze è stata per la chiesa livornese di San Vincenzo. Aveva solo ventiquattro anni, ma (direi come aveva fatto Giotto qualche secolo prima) la sua conoscenza e abilità nella tecnica ad affresco lo hanno fatto subito emergere ed apprezzare dalla critica. La mostra antologica di Giampaolo Talani, realizzata con 55 opere provenienti da collezioni pubbliche e private, sia italiane che straniere, abbraccia un trentennio di attività: dall’esordio livornese fino all’affresco monumentale nella stazione di Santa Maria Novella, inaugurato proprio un anno fa. La mostra, divisa in otto sezioni, presenta soprattutto opere di soggetto marino, ma anche ritratti sensuali ed allusivi come “la moglie del marinaio”. Frasi e schizzi, direttamente
impressi sul pannello che supporta le opere d’arte, tentano di spiegare il complesso gioco di emozioni che hanno portato l’artista a realizzare il quadro. Il visitatore è accompagnato nelle diverse sezioni, da un sentiero di luce, ombre e colori. Le opere, inquadrate nelle antiche ante di finestra, si svelano all’osservatore a poco a poco. Le didascalie, segnano il percorso storico e creativo dell’artista. La sagoma maschile che più volte compare nei quadri, sembra una sintesi del personaggio “Talani”, esile di corporatura e dalla capigliatura riccia, pronta per essere arruffata dal libeccio delle coste livornesi. L’esposizione non si esaurisce all’interno del trecentesco palazzo, ma si estende anche all’esterno: per la prima volta Talani si è cimentato in una monumentale statua in bronzo, alta quasi tre metri, esposta sotto il loggiato degli Uffizi. Anche in questo caso, una suggestiva cornice esalta l’opera dell’artista che idealmente guarda la sua primaria fonte d’ispirazione: l’acqua. La scultura, in mancanza del fruscio delle onde del mare è posizionata di fronte alle rive dell’Arno.