Quel Tom Hanks in bilico sulla battigia
QN, 16-03-2008, Letizia Cini
Rosa Dei Venti è il titolo scelto per la mostra allestita fino al 27 aprile (orario 10.30-18.30 e ingresso gratuito) nella splendida cornice di Sala d’Arme di Palazzo Vecchio. L’allestimento – sapientemente realizzato da Paolo Nocentini e Giacomo Bioli Pini – riesce a stupire il visitatore grazie agli antichi infissi disposti a raggiera, a rappresentare la rosa dei venti marinara, che formano un gustoso contrasto con le opere esposte. Otto sono difatti le sue punte, quanti i periodi salienti dell’esperienza artistica di Talani: da Storie del marinaio a Un forte vento di mare, da Storie salate a Cercatori di pesci e Musicisti, da Finisterre-Partenze a Ombre e Animali in battigia. Solo un dipinto è in vendita: Stella d
el viaggio, il cui ricavato sarà devoluto interamente a Telethon. Curata da Laura Farina per Oltremare Arte (il catalogo da Elisa Gradi per le edizioni De Paoli). Rosa dei Venti è anche una scultura, campo in cui si è cimentato per la prima volta l’artista. «L’opera di Talani si interroga ossessivamente sulle coordinate di quel viaggio che è la vita, nella vertigine di uno spazio, la spiaggia, che è libero e sconfinato quanto invece si presenta sempre uguale a se stesso, fino a generare un paradossale effetto claustrofobico, e di un tempo che mischia le carte del passato, del presente e dell’immaginazione», il commento di Fabio Canessa.
«Così, con sensibilità tutta contem
poranea, le assorte fantasticherie balneari, in mezzo a ombrelloni spazzati dal vento e donnine che volano sulle ali del desiderio maschile, toccano il tema dell’identità – sottolinea il critico – . I personaggi di Talani formano, in un ipnotico gioco di specchi, una continua variante dell’autoritratto dell’artista e insieme il ritratto di noi tutti. Se si potesse trarre un film dai dipinti di Talani, ne sarebbe interprete ideale Tom Hanks. Non tanto quello di ‘Forrest Gump’, che comunque non stonerebbe sulla battigia. Piuttosto quello di ‘Cast away’, lo spaesato Robinson Crouse postmoderno sulla spiaggia dell’isola deserta, assai più perturbante di quella della costa tirrenica».