Il vento scompiglia il mare di Talani
La Nazione, 08-03-2008, Letizia Cini
Ieri l’inaugurazione della personale con un piccolo fuori programmaSarà colpa del titolo della mostra, Rosa dei venti, che è poi anche il nome della statua posta al confine del loggiato degli Uffizi con le spalle emblematicamente rivolte verso l’Arno, ma ieri c’è stato senz’altro più ’vento’ che ’rosa’ per Giampaolo Talani e la sua installazione marinara in piazza della Signoria. Ma tant’è, e il fantasioso artista livornese non ha nascosto la sua gioia, nonostante le bizze del tempo. «Dopo l’affresco alla stazione di Santa Maria Novella, si è avverato il sogno di esporre proprio nel cuore di Firenze», ha confidato durante la vernice, rivolte all’assessore Eugenio Giani, amico e sostenitore. E, come aveva annunciato su queste pagine, Talani ha tentato di portare un po’ di mare sotto Palazzo Vecchio, dove ieri mattina hanno svolazzato, agitati dal vento, decine di ombrelloni d’artista. Animato dal desiderio di stupire, il pittore labronico ha progettato un’installazione dall’evidente rimando all’universo simbolico cui non ha mai cessato di attingere e che lo ha reso sempre più celebre: il mare.Sotto gli occhi incuriositi di turisti e passanti, che evidentemente non capivano il perché di tanti ombrelloni senza sabbia n&eac
ute; sole, Piazza della Signoria è stata trasformata in una spiaggia, habitat originario dell’artista originario di San Vincenzo, da sempre legato al gusto della salsedine, con 55 ombrelloni bianchi e blu disposti a formare un giglio. A completare l’installazione, ieri pomeriggio, un sottofondo jazz suonato dal vivo in una piazza trasformata in atipico stabilimento balneare. Questo il regalo che l’autore del grande affresco Partenze, in bella vista alla Stazione, ha voluto fare a Firenze che ora gli rende omaggio con una mostra antologica allestita nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio fino al 27 aprile. Cinquantacinque le opere esposte (come 55 sono gli ombrelloni che per un solo giorno hanno dato vita alla singolare performance), dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private. Suddivisa in 8 sezioni con un suggestivo allestimento firmato da Paolo Nocentini e Giacomo Bioli Pini, la personale – curata da Laura Farina per Oltremre Arte – presenta quadri di varie dimensioni (uno solo acquistabile, Stella del viaggio di proprietà della Mercedes che verrà messo in vendita e il ricavato sarà devoluto a Telethon), scelti tra gli altrettanti periodi salienti dell’esperienza artistica di Talani.Con una preziosa appendice poco lontano da lì... Una scultura in bronzo anch’essa intitolata Rosa dei venti,
alta tre metri e raffigurante un uomo dai capelli scarmigliati, collocata sotto il loggiato degli Uffizi. L’opera raccoglie in sé tutti i simboli della malinconica poesia di Talani. «È una delle mie follie espositive – chiarisce l’artista – . Non amo prendermi sul serio, come sul serio non si dovrebbero prendere gli uomini. Solo così si possono fare cose belle». «Il significato della statua?», sorride Talani. «L’uomo guarda la rosa e il vento che la porta via – sospira – . La rosa è la nostra vita, quindi è un altro modo per dire ‘carpe diem’, un concetto che mi è particolarmente caro». Contemporaneamente alla mostra di Sala d’Arme, da Mirabili Arte d’Abitare, sul lungarno Guicciardini, resterà esposta fino al 27 aprile la collezione di mobili e complementi di Giampaolo Talani: sedie che raffigurano volti e corpi di donne e uomini, tavoli con top che ritraggono figure femminili e ancora specchi ispirati al mondo del mare, complementi d’arredo che utilizzano le figure antropomorfe, i loro abiti e accessori. Tutti gli oggetti sono realizzati e dipinti a mano dall’artista; oggetti pensati per vivere l’arte nel living quotidiano. Inoltre dodici tele ispirate ai temi del viaggio, del mare e, neanche a dirlo, del vento.