Talani porta il mare a Firenze
Il Giornale della Toscana, 08-03-2008, Cristina Manetti
Con «Rosa dei Venti» il pittore livornese espone in Sala d’Arme 55 opere e piazza della Signoria diventa una «spiaggia»Dalla parte concava della conchiglia si sente il mare sbuffare e si è rapiti da un vento immaginario. Giampaolo Talani invece della conchiglia ha usato gli ombrelloni, 55 bianchi e blu piantati su tutta piazza della Signoria, e ha portato per un giorno il mare di San Vincenzo a Firenze. Un’iniziativa folle e stravagante un po’ come si dichiara l’artista che proprio a San Vincenzo è nato e di cui i fiorentini hanno ben presente il grande affresco alla stazione Santa Maria Novella. Ma se per un giorno soltanto si è provato l’ebrezza del mare ai piedi di Nettuno fino al 27 aprile la Sala d’Arme di Palazzo Vecchio ospiterà la Rosa dei venti, personale di Talani che raccoglie 55 dipinti provenienti da collezioni pubbliche e private, dall’Italia e dall’estero (due da America e Giappone) e u
na scultura in bronzo (la prima dell’artista) di tre metri collocata sotto la loggia degli Uffizi. Otto le sezioni tematiche in cui si suddivide l’esposizione in Sala d’Arme, ognuna racconta un momento della vita di Talani; si trovano quindi Storie del marinaio, Un forte vento di mare, Storie salate, Cercatori di pesci, Musicisti, Finisterre-Partenze, Animali di battigia e Ombre. La mostra, curata da Laura Farina per Oltremare Arte e il catalogo da Elisa Gradi, non è in difetto di suggestione. Appena si varca la soglia della pesante porta di Sala d’Arme è come accingersi ad entrare in un labirinto. Nessun Minotauro, al centro solo grandi e piccoli quadri. Ad introdurre il visitatore nelle otto sezioni della mostra sono altrettante porte artigianali. Un allestimento ad opera d’arte (di Paolo Nocentini e Giacomo Bioli Pini), o ad opera d’ingegno dove il legno è il materiale dominante, nelle porte appunto, ma anche nelle luci che ne sono rivestit
e, e nei pannelli che creano le sezioni. Anche il legno infondo è un modo per raccontare il mare, perché ricorda le cabine sulla spiaggia, il bastone dell’ombrellone, la barca... I personaggi di Talani, la cui fisionomia spesso richiama i tratti del suo viso, sono tutti schivi, spettinati dal vento che muove la sabbia della battigia quasi a sottolineare la fragilità della condizione umana, cosa su cui la pittura di Talani da anni indaga. E poi ci sono le conchiglie, i bambini in costume, la rosa dei venti e le valige, simbolo del viaggio, altro tema con cui Talani si interfaccia. Il suo modo di usare il colore non è mai eccessivo, tanto da sembrare che tra occhio e quadro ci sia un velo che lo ammorbidisce, almeno alla vista. Adesso non rimane che aspettare, come ieri al taglio del nastro ha proposto l’assessore Eugenio Giani, che Talani realizzi un affresco per Firenze da donare a New Orleans, sottolineando così il forte legame tra le due città.