Il mare di Talani in Palazzo Vecchio
Toscana Oggi, 23-03-2008, Andrea Fagioli
In un mondo di gente che si prende troppo sul serio, Giampaolo Talani, artista eclettico, ha il dono, oltre le capacità artistiche, di prendersi un po’ meno sul serio degli altri e di trascinare in questo suo «gioco» quelli che gli stanno o gli passano accanto. È successo anche il 7 marzo scorso quando gli scettici fiorentini e gli ignari turisti si sono ritrovati in Piazza della Signoria come al Bagno Venere di San Vincenzo (dove Talani è nato e vive): il «salotto» storico di Firenze trasformato in una ideale grande spiaggia con 55 ombrelloni bianchi e blu disposti a formare un giglio. Il tutto per un doppio omaggio (al suo habitat naturale e alla città d’adozione) e per introdurre la mostra
antologica ospitata in Sala d’Arme, con 55 dipinti (tanti quanti gli ombrelloni) provenienti da collezioni pubbliche e private, dall’Italia e dall’estero (due, in particolare, dagli Stati Uniti e uno dal Giappone). E poi una grande scultura in bronzo, la Rosa dei venti (come il titolo della mostra), che per due mesi resterà «affacciata» sull’Arno, sotto la Loggia degli Uffizi, ancora in un collegamento ideale tra il mare, dove nascono le «storie salate», e il capoluogo toscano che rende così omaggio al suo artista d’adozione, autore di recente del grande affresco Partenze, all’interno della Stazione di Santa Maria Novella, realizzato al culmine di una carriera che nell’arco d
i un trentennio ha posto Talani tra i protagonisti dell’arte internazionale. L’allestimento della Rosa dei venti – realizzato da Paolo Nocentini e Giacomo Bioli Pini – impiega antichi infissi disposti a raggiera, a rappresentare la rosa dei venti marinara. Otto sono difatti le sue punte, quanti i periodi salienti dell’esperienza artistica di Talani: da «Storie del marinaio» a «Un forte vento di mare», da «Storie salate» a «Cercatori di pesci» e «Musicisti», da «Finisterre-Partenze» ad «Animali di battigia» e «Ombre». La mostra è curata da Laura Farina per Oltremare Arte, il catalogo da Elisa Gradi per le edizioni De Paoli.