Quando la Fallaci vinse il Viareggio per “Un uomo” senza che la giuria lo avesse letto
Il Messaggero, 23-02-2008, ––
LUCCA (23 febbraio) - Quel Premio Viareggio alla Fallaci, senza nemmeno che il suo libro venisse letto. E poi il rifiuto di Fellini, il no di Moravia e la polemica di Calvino. Sono solo alcuni dei retroscena che Gabriella Sobrino, per quarant’anni segretaria del riconoscimento letterario, racconta nel libro Storie del Premio Viareggio, in uscita da Mauro Pagliai Editore (pagine 398, euro 18). Nel 1979 Oriana Fallaci conquistò il Premio Viareggio per Un uomo, dedicato ad Alekos Panagulis, eroe della resistenza greca al regime dei colonnelli, ed ex compagno della giornalista e scrittrice, nonostante che nessuno dei giurati avesse letto il libro. Molti dei membri della giuria non erano convinti di premiare la Fal
laci, ma aderirono alla proposta del presidente, Leonida Repaci, per onorare la memoria di Panagulis.
Storie del Premio Viareggio svela retroscena, aneddoti ed episodi poco noti o del tutto inediti dello storico riconoscimento, di cui Sobrino è stata segretaria dal 1964 al 2004 sotto le presidenze di Repaci, Natalino Sapegno, Rosario Villari e Cesare Garboli. Dalla cronistoria del premio torna alla luce il rifiuto di Italo Calvino che polemicamente snobbò l’alloro nel 1968 per il libro «Ti con zero», provocando «la rabbia» del presidente della giuria Repaci: lo scrittore aveva chiesto «silenzio» su quella sua decisione giunta peraltro dopo che per tre mesi il su
o nome era stato nella rosa dei finalisti. Per ben due volte, la prima nel 1983, il regista Federico Fellini rifiutò il premio internazionale: «Che me faccio a questo punto della vita di un Viareggio?», scrisse in una lettera a Repaci.
Nel 1950 anche Alberto Moravia con arroganza, entrato nella rosa dei candidati con «L’amore coniugale» chiese a Repaci di ritirare il suo libro, come risulta da una lettera inedita ritrovata dalla Sobrino nell’archivio: «Non ho fiducia nel vostro premio come del resto in alcun premio letterario italiano». Anni più tardi Moravia avrebbe cambiato idea accettando di essere premiato dal Viareggio e di far parte della giuria.